Van Berkel DIGITALE

Van Berkel e Croline Bos sono i primi a fare del digitale in architettura un tema di ricerca specifico ed ad inserirlo all'interno del processo creativo, organizzativo e realizzativo.

In fase di progettazione si ci trova di fronte ad un mare di informazioni e dati facilmente reperibili.
Per questo si è arrivati alla condizione per cui filtrare le informazioni è più importante che trovarle.

Deep Planning e Mobile Forces sono metodologie progettuali che prevedono come punto di partenza una profonda analisi del contesto e delle forze che in esso si sviluppano.
I flussi dinamici attuali e ipotizzabili incrociati con dati temporali portano alla definizione delle destinazioni d'uso. L'IT entra in campo molto prima che si inizi a pensare alla definizione di una forma o di una geometria, infatti la quantità di dati è talmente alta e complessa che sarebbe impossibile senza un computer. I dati e le statistiche sono codici muti che nulla potrebbero senza le relazioni che li legano, sono proprio quest'ultime a generare potenzialità.

Negli ultimi anni l'IT ha portato a ricerche di grande valore spaziale e concettuale, ma anche a virtuisismi digitali e tecnologici sterili. (architettura dei blob)

Si sente il bisogno di regole e palinsesti ben definiti. il momento delle provocazioni è passato.

La sostanza teorica di UNstudio passa per 3 punti chiave:
- i modelli progettuali
- il pensiero digitale
- la dimensione programmatica del progetto architettonico


I MODELLI PROGETTUALI

Il diagramma è l'innesco che attiva il processo generativvo e al tempo stesso ne definisce le regole.
Il Manimal rappresenta tutte quelle qualità di mediazione, interazione, comunicazine e astrazione di un vero e proprio modello progettuale, esso sintetizza la complessità.
Supera il collage in quanto i contorni delle singole entità non sono per nulla riconoscibili creando all'interno tensioni e arrichendone il bagaglio di informazioni.

Il modello rimane comunque uno strumento non il fine. nasce insieme ad un progetto per poi rimbalzare in altri progetti e acquisire nuovi valori e potenzialità.
Il progetto architettonico non è più il capolavoro unico, ma è più un campo vitale e aperto di sviluppo e arricchimento. Ogni progetto va contestualizzato all'interno di una ricerca più ampia.

IL PENSARE DIGITALE

UNstudio è paragonabile ad uno scienziato che ricerca, sperimenta e cerca di inventare nuovi sistemi e nuove possibilità.

Il pensiero digitale è rappresentato dalla creazione di un modello progettuale intelligente, rigenerabile all'infinito attraverso l'inserimento in un unico sistema le diverse potenzialità del progetto .

Rubber Mat è un modello organizzativo computerizzato nato per la previsione degli sviluppi urbanistici di Rotterdam.
Analizza 4 condizioni della città contemporanea:
-abitare, lavorare, divertimento, paesaggio, raffigurati da linee orizzontali.
- lungo la linea verticale si collocano i parametri che vanno a modificare i 4 diversi layer.
modificando un punto se ne alterano gli altri, si configura quindi un sistema di tecniche parametrice ante litteram, un insieme parametrico di forze e valori che va a definire il pensiero parametrico e digitale.
Van Berkel crea una task-force nel suo studio dedicata unicamente alla gestine del digitale, così da ridurre i rischi di errori e calcolo attua una sostenibilità digitale.

LA DIMENSIONE PROGRAMMATICA

La città e la casa vengono viste come un organismo stratificato, complesso che vive di flussi e forze.
La materia digitale è fluida e adattabile. La sfida consiste nella ricerca di nuovi sistemi per organizzare e dare forma alla citta secondo principi organizzativi volti alla compresenza di diverse attività.

Per Ponte Parodi a Genova sceglie una piazza tridimensionale al tempo stesso macchina creatice di possibilità attiva e viva per l'intero arco delle 24 ore.
La scelta deriva da ricerche e analisi della città che vengono fatte interagire tra di loro esaltandone la complessità e lasciando la narrazione aperta.
genera gli spazi del progetto attraverso la deformazione di una griglia, una struttura flessibile e fluida.
Il risultato è una manifestazione di un modo di ragionare e di intendere lo spazio architettonico, ma non è l'unico possibile, infatti insieme ad altri progetti come il mercedez benz museum, la stazione di arnhem e altri possono essere  considerati come la diversa manifestazione e applicazione di una stessa mentalità progettuale.

Lo spazio prima ancora di essere fisico è mentale.

Quello che il linguaggio formale di UNstudio ricerca è fluidità e continuita per cui la personalizzazione, l'adattabilità, l'interazione e la trasformazione sono le esigenze a cui rispondere.

La piccola scala permette la sperimentazione di cui il tema principale sono il mondo virtuale, la comunicazione e l'interattività.
La pelle degli edifici viene pensata per rendere il più possibile astratta l'immagine dell'edificio e smaterializzarlo. La facciata interagisce, interprata e trasforma la realtà che lo circonda, la pelle stessa diventa schermo.
Carattere imprescindibile degli edifici è la trasformabilità e l'adattabilità del prodotto alle mutevoli esigenze del mercato e della società, insieme ad intererazione e personalizzazione.
Una trasformazioone stilistica èè sempre la risposta più o meno riuscita ad una crisi.

Star Place | UNStudio, Ben Van Berkel

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