Interattività fisica, interattività tra reale e virtuale, interattività del processo

INTERATTIVITA' FISICA

Ned Kahn

Chi pensa che l'architettura sia qualcosa di statico e rigido non ha mai visto ciò che riesce a realizzare Ned Kahn sulle facciate degli edifici.
Per l'acquario di Cony Island a New York nel 2018 realizza una pelle cinetica che ricorda le squame dei pesci. L'opera d'arte consiste in decine di migliaia di piastre in alluminio e acciaio inossidabile che oscillano nel vento e riflettono la luce e il colore dal cielo e dagli immediati dintorni. Come la superficie dell'oceano, la facciata cambia continuamente rivelando il muoversi del vento, delle nuvole e della luce ambientale. L'opera d'arte supera il confine tra edificio e atmosfera creando un sistema interattivo sensibile ai cambiamenti ambientali.


http://nedkahn.com/

In Italia, a Mercellise, vicino Verona. Villa Girasole, una delle prime case rotanti, è stata costruita tra il 1929 e il 1935 dall’ingegner Angelo Invernizzi e dall’architetto Ettore Fagiuoli.
La costruzione, a forma di V, ruotava attorno alla torretta centrale lungo binari d’acciaio che descrivono una circonferenza con diametro di 44 metri. L’edificio, che poteva muoversi di 4 mm al secondo – una rotazione completa richiedeva 9 ore circa – è da qualche anno immobile, a causa di un cedimento del terreno che ha deformato le rotaie.
 Villa girasole, Verona 1929

Calatrava

La scultura è la base, l'ingegneria l'arte del possibile, l'architettura la necessaria conseguenza. 
Ma è l'amore per le strutture vegetali e anatomiche la linfa delle sue creazioni.
Non solo per l'armonica sagomatura delle armature rispetto agli sforzi, né per la conformazione antiscatolare e organica degli spazi ma perché i rami degli alberi e soprattutto gli scheletri degli esseri viventi sono strutture che si muovono. Ed è proprio il movimento la chiave più importante e affascinante della sua opera. Sia se le sue costruzioni si muovano effettivamente  sia che esse siano ferme suggeriscono sempre la possibilità del movimento.
Natura e tecnica sono mescolate insieme per aprirci la speranza del futuro.

Milwaukee Art Museum - Calatrava


David Fisher

I grattacieli progettati dall’architetto italo-israeliano David Fisher sono tutt’altro che statici: grazie a particolari tecniche costruttive dovrebbero essere infatti in grado di muoversi e di modificare costantemente la propria forma. Per esempio per seguire il movimento del Sole o del vento o, più semplicemente, per offrire a chi li occupa panorami sempre nuovi.

 Dyamic Tower

 Il progetto prevede la costruzione di un edificio di quattrocento metri ripartiti in ottanta piani capaci di ruotare indipendentemente l’uno dall’altro di 360 gradi. Tecnologie innovative saranno necessarie per la costruzione di moduli prefabbricati che andranno a costituire le unità strutturali di ogni piano.
I piani, prodotti con processi industriali, saranno preventivamente personalizzati dai futuri abitanti. Ognuno di essi sarà portato sul luogo della costruzione del grattacielo con suddivisione di spazi e impianti già realizzati. Più che di una costruzione si tratterà di un assemblaggio sul luogo. I moduli saranno sovrapposti l’uno all’altro e agganciati alla struttura portante in cemento armato, che ospiterà tutti i meccanismi necessari alla rotazione e gli impianti centrali.
Alluminio, acciaio e fibra di carbonio: saranno questi materiali a conferire alla struttura la necessaria combinazione tra leggerezza e resistenza. Il risultato prevede buona resistenza sismica, poca manodopera, tempi di costruzione inferiori del 30%; il tutto coronato da un vantaggio economico. La somma orientativamente si aggirerebbe sui 700 milioni di dollari.
Ultima ma importante caratteristica è la presenza in ogni piano di turbine eoliche posizionate orizzontalmente e di tetti solari che garantiranno ad ogni piano la totale autonomia energetica.
Il progetto, già proposto nel 2014, potrebbe essere realizzato in occasione dell’Expo 2020.

Un edificio che continua a muoversi, i cui piani ruotano in modo indipendente l’uno dall’altro cambiando continuamente la forma esterna della costruzione, per adattarsi e seguire le esigenze dei suoi “abitanti”. Destinata a sfidare buona parte delle tradizioni nel campo dell’edilizia, la Rotating Tower sarà il simbolo di una nuova filosofia urbanistica già battezzata con il nome di Architettura Dinamica. Le forme non resteranno più fossilizzate nell’istantanea immaginata dal progettista, ma si evolveranno, come esseri viventi, dando alla città una nuova capacità di innovarsi. Non più immagine fissa, ma forma quasi vivente, scolpita dal tempo e disegnata dalla vita e dalle esigenze dei suoi stessi occupanti. Cambia anche la filosofia stessa dell’abitare: non più costretti a subire l’ambiente così come imposto dalla matita del progettista e dalle esigenze strutturali e urbanistiche, ciascuno sarà protagonista.



Rotating tower, Dubai (2020)


INTERATTIVITA' TRA REALE E VIRTUALE


Realtà aumentata 

Gli ideatori di Perpetuity | Palmyra hanno scelto un’arma particolare per rispondere alla distruzione dell’eredità siriana da parte del gruppo terroristico ISIS: la Realtà Virtuale. 

Durante l’antichità, negli anni in cui fiorivano i commerci nella Via della Seta, Palmira si ergeva come un’oasi multiculturale, un luogo di incontro per persone provenienti da tutto il mondo. Le sue rovine erano tra le meglio conservate in tutto il mondo, fino all’arrivo dell’ISIS.  

Nonostante siano stati estromessi dalla regione dalle forze russe e siriane, i ribelli hanno inflitto un danno senza rimedio alla regione, devastando 3000 anni di storia, ma secondo i creatori del progetto Perpetuity | Palmyra non tutto è perduto!

Proprio in questo mese l’organizzazione no-profit Arc/k Project ha lanciato una campagna di raccolta fondi Kickstarter per questo progetto che mira a ricreare la città di Palmira nella sua interezza in un’esperienza immersiva VR. Come dicono gli ideatori del progetto sul sito dedicato, essi non vogliono solo inviare un messaggio all’ISIS, dicendo che i loro sforzi per cancellare la storia falliscono davanti alla forza delle tecnologie per la rigenerazione virtuali, ma vogliono anche fare conoscere questa storia agli individui di tutto il mondo, che potranno vivere il sito archeologico comodamente da casa.  

 Gli ideatori di Arc/k Project hanno passato gli ultimi tre anni alla ricostruzione digitale di tre siti di Palmira: il Teatro Romano, il Tempio di Bell e l’Arco di Trionfo. Per realizzare ciò, hanno utilizzato un complesso sistema noto come fotogrammetria, per ricostruire le rovine in un’esperienza interattiva di crowdsourcing. Ciò significa aver raccolto migliaia di immagini della città realizzate prima della sua distruzione, grazie ai siti di Creative Commons, per poter ricreare oggetti ed edifici attraverso la scansione 3D.


https://arck-project.org/perpetual-palmyra/

INTERATTIVITA' DEL PROCESSO PROGETTUALE

BIM

Avere un unico database di informazioni tridimensionali su un edificio, organizzato gerarchicamente (quindi dinamicamente, come se rappresentasse un'equazione matematica), legato ai cataloghi esterni, ai prezziari, ai modelli tridimensionali delle componenti e connesso a sistemi esperti per le verifiche specialistiche. E non si tratta solo di efficienza. Interattività nel processo progettuale vuole dire anche avere una maniera sempre più fluida per cercare di fare ogni volta la migliore architettura possibile. I vantaggi del procediento BIM sono molti, ma il vantaggio principale è proprio la possibilità di poter intervenire su uno stesso progetto caricato su di un database online per questo accessibile in qualsiasi momento.

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