La sfida dei nuovi strumenti- approfondimento 1
Benedetta Serchi e Francesca Sabellico.
Nelle prime due lezioni, il professor Saggio ci ha portato a discutere per molto tempo dei temi trattati.
Queste discussioni hanno messo in crisi molte delle nostre convinzioni, abbiamo affrontato diversi dibattiti che ci hanno portato a cercare diversi esempi per affrontare i temi in modo nuovo.
Insieme siamo arrivate alla conclusione che:
Il passare del tempo mette in crisi molte delle certezze dell'uomo. Nuovi avvenimenti, come l'invenzione di nuovi strumenti o l'aggiornamento di altri, ci mettono difronte ad un bivio: imparare ad usarli o rimanere obsoleti.
Questo bivio segna la differenza fra modernità e antichità, dove il voler andare avanti implica una nuova sfida per l'uomo. Solo chi sceglie di affrontare questa sfida è abbastanza coraggioso da voler entrare a far parte di un mondo moderno, nuovo, migliore!
L'esempio che ci è sembrato più calzante riguarda la trasformazione di come noi personalmente realizziamo i plastici dei nostri progetti.
I primi anni ci hanno insegnato ad usare taglierino, poliplat e colla.
Dovevamo tagliare a mano tutti i pezzi per poi incollarli tra loro. Ci serviva solo la stampa delle tavole per ricalcare le varie forme degli edifici.
Successivamente abbiamo scoperto il magico mondo del taglio laser.
Grazie a questo nuovo strumento dovevamo solamente comprare il materiale, perché la macchina l'avrebbe tagliato al posto nostro.
Abbiamo però dovuto affrontare una nuova sfida: imparare a progettare il file di taglio da inviare alla macchina.
Non bastava più disegnare pianta e sezione del progetto per poi tagliarlo a mano, ma dovevamo creare dei file nuovi pensati solo per essere poi usati dalla macchina del taglio laser.
Nell'ultimo anno la nostra vita è cambiata ancora una volta. Al centro stampa abbiamo avuto la possibilità di usare la macchina per la stampa 3D.
Ci si sono presentate due nuove sfide: pensare direttamente ad un plastico unico, tridimensionale, che non avesse più bisogno di colla, e creare un modello su un programma di modellazione tridimensionale pensato solo per poter poi essere stampato dalla macchina.
Nelle prime due lezioni, il professor Saggio ci ha portato a discutere per molto tempo dei temi trattati.
Queste discussioni hanno messo in crisi molte delle nostre convinzioni, abbiamo affrontato diversi dibattiti che ci hanno portato a cercare diversi esempi per affrontare i temi in modo nuovo.
Insieme siamo arrivate alla conclusione che:
Il passare del tempo mette in crisi molte delle certezze dell'uomo. Nuovi avvenimenti, come l'invenzione di nuovi strumenti o l'aggiornamento di altri, ci mettono difronte ad un bivio: imparare ad usarli o rimanere obsoleti.
Questo bivio segna la differenza fra modernità e antichità, dove il voler andare avanti implica una nuova sfida per l'uomo. Solo chi sceglie di affrontare questa sfida è abbastanza coraggioso da voler entrare a far parte di un mondo moderno, nuovo, migliore!
L'esempio che ci è sembrato più calzante riguarda la trasformazione di come noi personalmente realizziamo i plastici dei nostri progetti.
I primi anni ci hanno insegnato ad usare taglierino, poliplat e colla.
Dovevamo tagliare a mano tutti i pezzi per poi incollarli tra loro. Ci serviva solo la stampa delle tavole per ricalcare le varie forme degli edifici.
Successivamente abbiamo scoperto il magico mondo del taglio laser.
Grazie a questo nuovo strumento dovevamo solamente comprare il materiale, perché la macchina l'avrebbe tagliato al posto nostro.
Abbiamo però dovuto affrontare una nuova sfida: imparare a progettare il file di taglio da inviare alla macchina.
Non bastava più disegnare pianta e sezione del progetto per poi tagliarlo a mano, ma dovevamo creare dei file nuovi pensati solo per essere poi usati dalla macchina del taglio laser.
Nell'ultimo anno la nostra vita è cambiata ancora una volta. Al centro stampa abbiamo avuto la possibilità di usare la macchina per la stampa 3D.
Ci si sono presentate due nuove sfide: pensare direttamente ad un plastico unico, tridimensionale, che non avesse più bisogno di colla, e creare un modello su un programma di modellazione tridimensionale pensato solo per poter poi essere stampato dalla macchina.
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